Atacos a Pili, Perra, Zedda e Rossomori. Intzerta , chie est s'autore?

Atacos a Pili,  Perra, Zedda e Rossomori. Intzerta , chie est s'autore?
Mister X
Mister X

Sunt colados pagos annos ebbia, ma parent chentu. Arregulas impostas a òbligu in sos bandos, Blasco Ferrer e Oreste Pili. Atacos a sos Rossomori bidos comente ‘imbarazzantissimi”. Est su matessi autore de oe o un’àteru?

Intzerta.

http://bolognesu.wordpress.com/2012/10/04/la-coerenza-linguistica-di-oreste-pili-assessore-al-bilancio-del-comune-di-capoterra/



Non basta che Oreste Pili sia, con i suoi amici Ivo Murgia, Perdu Perra e Amos Cardia, un  “disturbatore” della politica linguistica per conto degli accademici che gli hanno messo in testa che le lingue sarde sono due… e che quindi una lingua unitaria non esiste, ma esistono soltanto i dialetti cosiddetti logudorese e campidanese.

Ah, per intenderci: la Cassazione romana dice lo stesso.

Non basta che sia il suggeritore linguistico di tutta una serie di politici cagliaritani  a cui regolarmente fa commettere errori politici macroscopici e di cui l’ultima vittima è il forse inconsapevole Marco Espa.

Non basta che si sia autonominato “esperto” di lingua sarda solo dopo aver frequentato un corso di poche ore di Eduardo Blasco Ferrer e non abbia né titoli, né pubblicazioni, ne abbia mai confrontato le sue idee linguistiche in nessun confronto pubblico con altri esponenti del movimento linguistico.

Non basta che come consulente più politico che scientifico (è un leader dei Rossomori, che sulla questione sono imbarazzatissimi)  abbia fatto approvare alla inconsapevole Provincia di Cagliari  is arregulas, ovvero  una norma ortografica redatta da un gruppo di amici del quartiere, benedetta solo da Blasco Ferrer e snobbata da tutti in quanto antiscientifica e contraddittoria.

Ma si può basare una norma scritta sul canto orale?

No, neanche nei film di fantascienza!

Non basta che abbia deciso, visto che non ha mai prodotto nessuna pubblicazione o lavoro  linguistico degno di nota, di far perdere l’integrazione dei soldi regionali ai comuni e quindi di far perdere il posto di lavoro a circa 100 sportellisti della linguistica, ai quali oggi di sicuro non è simpatico.

Non basta sia stato coinvolto nel complotto separatista degli anni Ottanta, vicenda che ha contribuito a sputtanare il mondo sardista e nazionalitario per decenni.

Si è messo in testa anche di suggerire al povero Marco Espa un’interpellanza suicida dopo che lui stesso, Pili, alla provincia di Cagliari, ha fatto molto peggio.

Ha cioè inserito  le sue Arregulas nei bandi linguistici destinati a province comuni e università.

E se ad un profano la seguente formulazione suona come un invito: “SI INVITANO PERTANTO LE SCUOLE, QUALORA I PROGETTI PRESENTATI INCLUDANO LA PREDISPOSIZIONE ALLEGATO B DELLA DETERMINA N° 10 del 19/04/2012 Via Cadello 9 09121 Cagliari tel +39 070 4092762 4092756 centr. 07040921 fax +39 070 4092801 DI TESTI IN LINGUA SARDA, A VOLERSI ADEGUARE A DETTA NORMA.”, in pratica, da un punto di vista amministrativo, si tratta di un obbligo.

Altro che premialità simbolica della Regione.

Aprite i documenti in pdf. e troverete le condizioni per i finanziamenti.

http://www.provincia.cagliari.it/ProvinciaCa/it/bgcview.wp?contentId=BGC9620

 

http://www.provincia.cagliari.it/ProvinciaCa/it/bgcview.wp?contentId=BGC9615

 

http://www.provincia.cagliari.it/ProvinciaCa/it/bgcview.wp?contentId=BGC951

 

http://www.provincia.cagliari.it/ProvinciaCa/it/bgcview.wp?contentId=BGC947

 

 

Ma si può essere così spudoratamente ipocriti?

Insomma, meglio lasciar perdere e giudicare l’assessore Pili per il suo operato al Comune di Capoterra.

Il bilancio sarà sicuramente senza pecche.