Sul Piano Triennale della Lingua Sarda

Sul Piano Triennale della Lingua Sarda

Nel nuovo piano triennale (alla pag. 21) si annuncia la necessità di una nuova legge regionale per sostituire e migliorare quella esistente e si scrive tra l’altro che: “La dottrina internazionale della pianificazione linguistica sostiene che a questo scopo bisogna che la lingua abbia prestigio, sia presente nello spazio pubblico comunicativo, abbia una sua utilità sociale. Queste sono le premesse per cui in famiglia si riprenda a parlare in sardo”.

Ma la parola “scuola” è per il legislatore sottintesa? Oppure la verità è che non è interessato e vuol continuare a spendere centinaia di migliaia di euro per segnaletica, traduzioni di leggi, correttori ortografici, corsi di sardo per i dipendenti degli uffici pubblici, atlanti e balle varie? La lingua si salva in un altro modo, non distribuendo prebende agli amici!!!

Nel dicembre 2008 era stato elaborato un disegno di legge che, anche se abbondantemente copiato dalla legge regionale friulana, prevedeva pur sempre 1-2 ore di sardo nelle scuole. Io mi chiedo: perché dopo quasi 3 anni quel disegno di legge non è stato migliorato e ripresentato in Giunta e in Consiglio Regionale? Quanti anni devono ancora passare? Lo si vuole ripresentare di nuovo un mese prima delle prossime elezioni? Non mi si dica che “non è possibile in quanto la norma verrebbe dichiarata anticostituzionale, come è già successo per qualche altra regione d’Italia” perché sono tutte fandonie.

Un’altra cosa: la stragrande maggioranza dei sardi desiderano che l’80-90 per cento delle risorse finanziarie vengano destinate ad insegnare ai bambini delle scuole materne ed elementari a scrivere, leggere, parlare la propria variante locale per 2-3 ore alla settimana, esattamente come si fa per l’inglese. È triste ma è così, il sardo è oggi per la quasi totalità dei bambini sardi pressoché una lingua straniera e così va insegnato.

Pretendere dall’oggi al domani di insegnare le altre materie in sardo è utopico in questo momento; al massimo l’insegnante di sardo potrà insegnare (sempre nella variante locale) un po’ di storia sarda e altre cognizioni inerenti la Sardegna ma dopo alcuni anni e dopo che i bambini padroneggeranno perfettamente la loro variante di sardo.

Perché allora non rispettare questa volontà? Contemporaneamente continueranno ad esserci scrittori che usano il campidanese generale, il logudorese, la lsc, la limba de mesania, la variante locale ecc. E per i partiti politici sarà lo stesso. Anche irs e progres lo fanno già. E spero e credo che progres al prossimo congresso utilizzerà il
sardo, almeno nei manifesti e nei materiali pubblicitari; e saranno naturalmente liberi di utilizzare la variante che preferiranno, che può essere anche la lsc. Ma la scuola è un altro paio di maniche.

Chi insegnerà il sardo nelle materne e nelle elementari? Chi è laureato in scienze dell’educazione e abbia dato con successo esami di sardo all’università. Ma si deve trattare di persone che lo fanno oltreché perché ne posseggono i titoli, anche perché ne sono appassionate, che preparino, anche insieme ai bambini, il materiale didattico nella variante locale. E così anche la creatività e la fantasia degli scolari verrà stimolata e quando torneranno a casa potranno parlare con i loro nonni nel loro sardo, non in lsc! La scuola non può continuare a promuovere il mutismo tra i familiari o condannarli a parlare soltanto in italiano (porcheddino) o in lsc (porcheddina). Questi sono i requisiti oggi per insegnare una lingua nella scuola primaria, non altri. L’unificazione della lingua è e sarà un passo successivo, adesso si deve cercare di salvare quello che c’è non quello che non c’è!!!

Se un insegnante di sardo deve insegnare per 20 ore la settimana riuscirà a farlo esattamente in 10 classi con 2 ore per classe. È quindi necessaria una nuova materia: “lingua e civiltà sarda” come esiste anche “lingua e civiltà inglese” alle elementari. 100 nuovi insegnanti potrebbero quindi insegnare in 1000 classi. Ma quanto costano 100 nuovi insegnanti di scuola materna ed elementare? 3600000 euro all’anno. 25000 bambini potrebbero così riappropriarsi in pochi anni della loro lingua. Con 200 nuovi insegnanti e una spesa di 7000000 di euro annuali 50000 bambini potrebbero reimparare la propria variante locale della lingua sarda, ma la regione cosa fa?

E così siamo di nuovo al piano triennale:

I finanziamenti si dividono in 4 Aree di intervento:

1. Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale delle varietà linguistiche della Sardegna
2. Promozione, rivitalizzazione e pianificazione linguistica e culturale
3. Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna a scuola e nell’università
4. Promozione e rivitalizzazione della lingua sarda nell’ambito liturgico ed ecclesiale.

Nell’area di intervento 1 sono previsti, tra gli altri non ancora definiti, questi finanziamenti:

1.1. Acquisizione di diritti per il web di opere di traduzione di classici della letteratura internazionale in sardo dall’italiano o da altre lingue e di opere didattiche per l’apprendimento della lingua sarda: es. finanziario 2011 euro 117.000,00; es. finanziario 2012 euro 117.000,00; es. finanziario 2013 euro 117.000,00.
1.2. Valorizzazione della lingua sarda attraverso l’organizzazione di festival letteratura, teatro, musica e cinema; spesa ancora da definire.
1.3. Implementazione dell’Atlante Toponomastico Sardo e della segnaletica bilingue. Spesa ancora da definire.
1.4. Carta delle minoranze linguistiche in Sardegna: es. finanziario 2011 euro 80.000,00; es. finanziario 2012 euro 80.000,00; es. finanziario 2013 euro 80.000,00.
1.5. Implementazione dell’Alimus, Atlante Linguistico Multimediale della Sardegna e promozione di tutte le varietà linguistiche della Sardegna: es. finanziario 2011 euro 73.000,00; es. finanziario 2012 euro 0,00; es. finanziario 2013 euro 0,00
1.6. Dizionario normativo della lingua sarda: La Giunta si impegna a reperire adeguate risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
1.7. Dizionario generale delle varietà linguistiche della lingua sarda. Opera del Vocabolario generale della lingua sarda: La Giunta si impegna a reperire adeguate risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013

Nell’area di intervento 2 sono previsti, tra gli altri non ancora definiti, questi finanziamenti:

2.1. Promozione dell’informazione e comunicazione in lingua sarda e nelle varietà alloglotte (radio, tv, giornali, internet ecc.): es. finanziario 2011 euro 398.000,00; es. finanziario 2012 euro 0,00 es. finanziario 2013 euro 0,00
2.2. Sostegno finanziario e organizzativo agli sportelli linguistici sovra comunali a regia regionale: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
2.3. Implementazione Sportello Linguistico Regionale – Ufìtziu de sa Limba Sarda: es. finanziario 2011 euro 60.000,00; es. finanziario 2012 euro 60.000,00; es. finanziario 2013 euro 60.000,00
2.4. Visibilità della lingua sarda: Sa Limba sarda a campu: adesivi, locandine, monografie, volumi divulgativi, manifesti, brochures, opuscoli, segnalibri, diari scolastici, agende, calendari in formati diversi, gadget vari. La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013.
2.5. Correttore automatico della lingua sarda: es. finanziario 2011 euro 50.000,00; es. finanziario 2012 euro 50.000,00; es. finanziario 2013 euro 50.000,00
2.6. Realizzazione del T9 in sardo e altri applicativi high tech: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
2.7. Interventi a favore della cultura sarda fuori dalla Sardegna e all’estero; es. finanziario 2011 euro 100.000,00 es. finanziario 2012 euro 100.000,00; es. finanziario 2013 euro 100.000,00
2.8. Conferenza annuale e monitoraggio degli interventi: es. finanziario 2011 euro 25.000,00; es. finanziario 2012 euro 25.000,00 es. finanziario 2013 euro 24.000,00
2.9. Valorizzazione delle varietà alloglotte presenti nel territorio regionale: La Giunta si impegna a reperire adeguate risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013.
2.10. Progetto di valorizzazione e normalizzazione del catalano di Alghero: La Giunta si impegna a reperire adeguate risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
2.11. Favorire uso del sardo nei settori di promozione economica in etichettaggio, insegne, immagine coordinata delle imprese private: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013

Finalmente arriva l’Area di intervento 3 di Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna nell’istruzione

3.1. Implementazione dell’Istruzione in lingua sarda nell’orario curricolare: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari
2012 e 2013. Ma poche righe prima si legge parla di 50000 euro (annuali?)
3.2. Borse di studio: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
3.3. Finanziamento all’Università di Cagliari e Sassari per l’espletamento di corsi universitari in lingua di minoranza: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
3.4. Formazione degli insegnanti e/o degli operatori linguistici – Sostegno a istituti privati: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
3.5. Promozione di elaborati in lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari
2012 e 2013
3.6. Sorigheddu – Topolino in lingua sarda: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013.
3.7. Campagna di alfabetizzazione della popolazione sulla lingua sarda e sulla diversità linguistica e i vantaggi del bilinguismo precoce: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
3.8. Attività di divulgazione della lingua sarda nelle ludoteche: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013

Area d’intervento 4: Promozione e rivitalizzazione della lingua sarda nella liturgia e nel campo religioso

4.1. Istituzione di una commissione Regione – Conferenza Episcopale Sarda al fine di facilitare la valorizzazione della lingua sarda all’interno della liturgia: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013
4.2. Promozione delle traduzioni in sardo del lezionario e del messale in uso nella messa cattolica e di altri testi religiosi: La Giunta si impegna a reperire le risorse per finanziare questo progetto negli esercizi finanziari 2012 e 2013

Insomma, pare che per insegnare il sardo a scuola siano stati destinati 50000 euro che corrispondono al 3-4 per cento delle somme disponibili, mentre per tutto il resto 1-2000000 di euro. Questo piano triennale è scandaloso, spero che il Consiglio Regionale se ne accorga e lo faccia modificare al più presto.

Insomma era vero che il legislatore non lavora per i bambini ma per i suoi amichetti più grandi. Riassumendo, la stragrande maggioranza dei sardi vuole/vorrebbe l’80-90 per cento dei finanziamenti per il sardo locale a scuola e questi ne destinano invece il 3-4 per cento. Incredibile! Capirei la destinazione di 1-2 milioni di euro a cose non
scolastiche se ci fosse una disponibilità di 10-20000000 di euro ma non è così. La Sardegna non è la Catalogna. I soldi sono pochi e vanno spesi nella direzione giusta.

Nonostante le decine di milioni di euro spese negli ultimi 15 anni le inchieste sociolinguistiche dimostrano che i giovani parlano sempre meno il sardo, come ammettono anche ormai i più accaniti difensori della limba. Non sarebbe quindi il caso di invertire la destinazione dei finanziamenti e vedere si vi sarà un’inversione di tendenza?

La parola al Consiglio Regionale.

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