Sa Die de sa Sardigna intre dibatas e mùsica

Dal 24 aprile al 4 maggio si ripete la festa del popolo sardo Sa Die de sa Sardigna si ripete. Senza sfarzo, anche se sono disponibili più risorse rispetto agli anni precedenti per la rievocazione della temporanea cacciata dei piemontesi, avvenuta il 28 aprile 1794. Con circa 150 mila euro la Regione garantirà i festeggiamenti che si terranno tra il 24 e il 28 aprile (con una coda il 4 maggio) nei capoluoghi delle quattro province storiche. Altri 400 mila euro serviranno per finanziare convegni e confronti sui temi dell’identità e della lingua per trecento giorni all’anno, con coinvolgimento dei circoli degli emigrati. Finora sono stati presentati 280 progetti. IL PROGRAMMA La festa si celebrerà con iniziative in tutta l’Isola. Accanto alle manifestazioni in scaletta nei conservatori di Cagliari e di Sassari, si segnala il maxi concerto organizzato a Chilivani alle 17 del 28 aprile. E sarà una sorta di Woodstock in lingua sarda, con la partecipazione di poeti improvvisatori e band da tutta la Sardegna. L’organizzazione è dell’assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Premio Ozieri di letteratura sarda e la società Free Sound di Selargius. S’inizia martedì 24 aprile all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari con un evento fra musica e parole: Cantende e sonende s’istoria de is sardus. Il 27, alle 10,30, nella biblioteca regionale, è prevista la cerimonia celebrativa alla presenza delle istituzioni. Il cuore di Sa die è rappresentato dalla giornata di sabato 28, con l’assenza di lezioni nelle scuole: a Cagliari, alle 21, in piazza del Carmine ci sarà la festa popolare con concerto; al teatro Verdi di Sassari dalle 10, concerto della violinista Anna Tifu: con Roberto Piana sarà protagonista al Teatro Verdi di Limba sarda in musica. Ozieri ospita un concerto itinerante dalle 11 nelle piazze e nel centro storico. All’ippodromo di Chilivani è poi previsto il maxi concerto conclusivo. A Nuoro l’Isre (Istituto superiore etnografico) e l’Istar (Istituto storico arborense) di Oristano saranno le sedi di due importanti convegni e incontri, il primo su La cultura in Sardegna, stato dell’arte: antropologia, letteratura, festival, il secondo su Letture dalla Carta de Logu. GLI OBIETTIVI «Crediamo ancora nel progetto di una festa nazionale come momento di identità collettiva al di là delle ovvie differenze culturali, di opinione, di schieramento e di estrazione», ha detto Sergio Milia, assessore alla Cultura. «Facciamo di questa ricorrenza un momento di unità». Grande importanza è stata data alla celebrazione degli avvenimenti, al coinvolgimento delle associazioni culturali e delle amministrazioni comunali, che hanno ricevuto sostegno finanziario per organizzare iniziative qualificanti. «Da un punto vista culturale e tecnico è positivo che la Regione valorizzi la giornata nazionale del popolo sardo», ha detto Giuseppe Corongiu, direttore del servizio Lingua sarda, «e anche che si consideri la comunicazione in limba veicolo delle tematiche identitarie».