Su CLS non crèet a Mastino e difidat sa Regione

Su Comitadu de sa limba sarda difidat sos dirigentes regionales de permìtere a s’Universidade de Tatari de no insingiare in/sa limba sarda.

Al Direttore Generale
Ing. Antonio Mauro Conti

e

Al Direttore f.f. del Servizio Lingua e cultura sarda.
Dott.ssa Maria Laura Corda

Assessorato della pubblica istruzione,
beni culturali, informazione e spettacolo , sport.
Viale Trieste , 186
09123 Cagliari

Cagliari 26 ottobre 2011

Oggetto: Progetto Formazione Insegnanti Lingua Sarda Università di Sassari – Piano Triennale 2008-2010

La presente per significare la soddisfazione del Comitadu pro sa Limba Sarda per le attività messe in campo di recente dalla Direzione Generale dei Beni Culturali in materia di politica linguistica, con particolare riferimento alla discussione e all’iter finora positivo del Piano Triennale 2011-2013, che si considera quale elemento trainante della politica linguistica in Sardegna.

Tuttavia , pur comprendendo le difficoltà oggettive e le vischiosità politiche e burocratiche intervenute, il Comitadu pro sa limba sarda rileva il grave ritardo nell’applicazione del Piano Triennale 2008-2010, mitigato dalla meritoria pubblicazione da parte del beneficiario Università degli studi di Cagliari-Universidade de Casteddu del suo progetto di promozione e valorizzazione della lingua della Sardegna, consistente nella formazione degli insegnanti in lingua sarda.

Tale progetto, ormai operativo per la scadenza del limite del 17 ottobre 2011 per la presentazione delle richieste d’ammissione, è articolato in due fasi nelle quali, coerentemente con le indicazioni del piano triennale 2008-2010, i corsi per gli insegnanti sono stati previsti per il 50% delle lezioni e degli insegnamenti in lingua sarda e nel 50% delle conseguenti attività laboratoriali nelle scuole da parte dei docenti formati, con l’utilizzo di varie metodologie didattiche e del metodo CLIL (Content and Language Integrated Learning). Purtroppo, il beneficiario Università degli Studi di Sassari non ha ancora pubblicato l’invito a partecipare né sono noti il progetto e le metodologie offerte ed eventualmente approvate.

A tale riguardo, al fine di un corretto rapporto amministrativo e istituzionale, riteniamo utile segnalare la necessità di un confronto serio e articolato con gli uffici competenti, in merito alla vicenda del progetto di formazione degli insegnanti di/in lingua sarda contestato a più riprese dal beneficiario indicato nel Piano Triennale 2008-2010, ovvero l’Università degli Studi di Sassari.

Il Comitadu pro sa limba sarda, quale portatore di interessi diffusi oltre che dei diritti della comunità linguistica della Sardegna, esprime preoccupazione per il contenuto dei documenti resi noti nei media e per le posizioni pubbliche assunte dai responsabili dell’ateneo turritano che, potrebbero apparire all’opinione pubblica e nella peggior ipotesi, tendenti a forzare la mano agli uffici competenti dell’Amministrazione regionale affinché gli indirizzi programmatici e i criteri di spesa delle somme disponibili grazie al Piano Triennale 2008-2010 per la formazione degli insegnanti di/in lingua sarda non siano rispettati.

Il Comitadu pro sa Limba sarda ricorda che tali indirizzi sono in tutto coerenti con la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa sottoscritta dalla Repubblica italiana e sottolinea che i criteri di spesa non possono essere sottoposti a valutazioni discrezionali o pragmatiche e non sono indicativi, ma vincolanti in quanto sono il frutto di un lungo lavoro di elaborazione scientifica e istituzionale approvato, non senza fatica, dall’Osservatorio della Lingua Sarda, dalla Commissione Competente del Consiglio Regionale e dalla Conferenza Regione-Enti Locali, oltre che due volte dalla Giunta Regionale.

Le indicazioni in esso contenute pertanto sono state assoggettate a un iter preciso previsto dalla L.R. 26/97 e successive modificazioni che non può essere assolutamente ignorato a vantaggio di nessun beneficiario dei contributi che intenda piegare alle sue esigenze precise disposizioni regolamentari e di legge. Il non rispetto delle minuziose prescrizioni del piano, oltre che configurare irregolarità amministrative, inficerebbe, infatti, il risultato dell’azione, portando a un sostanziale spreco di risorse pubbliche, così come del resto è avvenuto in passato.

Per evitare preventivamente che una tale situazione possa incrinare il rapporto di fiducia e leale collaborazione che il Comitadu pro sa Limba Sarda ha in questi anni mantenuto con l’Amministrazione Regionale, si diffida dal compiere atti amministrativi che non rispettino la lettera e lo spirito del Piano Triennale 2008-2010 in particolare consentendo all’Università di Sassari l’utilizzo dei fondi a disposizione senza rispettare i vincoli linguistici e culturali fissati nel lungo iter istituzionale sopracitato.

Ci si riferisce in particolare al principio dell’uso veicolare del sardo nelle lezioni del corso di formazione per insegnanti, fissato sulla soglia del 50 per cento delle ore di lezione e sul 50 per cento degli insegnamenti, all’uso del metodo CLIL o simili, alla diffusione del territorio, alla tutela oltre al sardo del catalano di Alghero e delle altre varietà alloglotte. Si ribadisce, così come espresso in tutte le sedi competenti, che il Comitadu non accetterebbe supinamente la scelta di relegare la lingua sarda alle sole forme laboratoriali di insegnamento, in quanto ciò sarebbe negazione evidente dello spirito e della lettera del Piano Triennale oltre che, secondo il parere dei nostri consulenti legali, irregolarità palese e atto che configurerebbe la distrazione di fondi, lo spreco di risorse pubbliche e il danno erariale evidente.

La pretesa dell’università di Sassari di ghettizzare il sardo nei laboratori contrasta in modo irrimediabile con la programmazione regionale ed è politicamente e amministrativamente inaccettabile. In questo caso, corre l’obbligo avvertire che il Comitadu percorrerebbe tutte le strade, compreso adire le vie legali possibili, per impedire
lo stralcio o l’interpretazione di comodo dei criteri di spesa ad uso e consumo di interessi forse solo personali all’interno dell’ateneo turritano.

Certi però che una tale eventualità non possa senz’altro manifestarsi, restiamo in attesa di un riscontro da parte degli uffici e di una possibile audizione al fine di manifestare il nostro pensiero in difesa dei diritti linguistici dei parlanti la lingua sarda ed evitare un serio scollamento tra l’Amministrazione Regionale e gli operatori del movimento linguistico che rappresentiamo.

Cordiali saluti

per Su comitadu pro sa limba sarda

Il coordinatore
Mario Carboni

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