Il Coordinamento de Su comitadu pro sa limba sarda, riunito ad Abbasanta, esaminate le più urgenti questioni riguardanti le politiche linguistiche relative alla lingua sarda azionale e alle lingue alloglotte presenti in Sardegna e tutelate dalla legge statale 242/99 e regionale 26/97, ha deliberato il seguente documento:
Su Comitadu pro sa limba sarda,
- esprime viva soddisfazione ed apprezzamento per la pubblicazione del bando da parte dell’Università di Cagliari e con scadenza per il 17 ottobre, riguardante il PROGETTO DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA LINGUA DELLA SARDEGNA CONSISTENTE NELLA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI IN LINGUA SARDA con i fondi regionali appositamente stanziati;
- ritiene inaccettabile e negativo, per insegnanti, alunni e studenti, il ritardo dell’Università di Sassari che non ha ancora presentato e definito con la Regione un analogo progetto a causa del suo rifiuto pregiudiziale all’insegnamento veicolare (cioè in sardo) per almeno il 50% delle lezioni nei corsi per insegnanti come previsto e richiesto dal Piano triennale regionale 2008-2010;
- rinnova a riguardo la sua più viva protesta per questa azione di autocolonialismo (incredibilmente avallata dal Rettore dell’Università di Sassari), che continuerà ad estendere nella società sarda e anche nelle più alte sedi politiche anche internazionali a tutela delle minoranze linguistiche e nazionali , se tale anomalia non verrà al più presto sanata
Su Comitadu pro sa limba sarda esaminando lo stato di attuazione della legge regionale 26/97 riguardante la cultura e la lingua sarda:
- valuta negativamente l’immobilismo e la sordità del Consiglio regionale in una materia sensibile dal punto di vista dell’evoluzione legislativa e attuativa della legge vigente e per quanto riguarda gli indecorosi minimi stanziamenti inseriti nei recenti bilanci regionali riguardanti la lingua sarda e le alloglotte.
- auspica che, nel bilancio 2012, siano stanziati non spiccioli ma somme congrue, dell’ordine dei milioni di euro, all’altezza del compito identitario e politico e dell’importanza della sua lingua sarda per la nazione sarda. A tal fine, è indispensabile e indifferibile che la Regione Sarda predisponga una ampia e decisa politica linguistica tesa, in questa fase soprattutto, ad una massiccia introduzione della lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado e nei media, sottolineandone il suo valore come fattore di sviluppo identitario, post autonomistico ed economico.