Dedoni: "UniSS est contra a sa paridade sardu-italianu"

S’onorevole Attilio Dedoni, cunsigeri regionale de sos Riformadores, at iscritu una lìtera a su retore de s’universidade de Tàtari Attilio Mastino subra sa cuntierra de s’impreu veiculare de su sardu in sa formatzione de sos insegnantes. Su Comitadu de sa Limba Sarda l’at isparghinada in Facebook e nois la torramus a publicare inoghe senza cumentos.

Cagliari, lì 26 ottobre 2011

Al Magnifico Rettore
dell’Università degli Studi di Sassari

e.p.c: On.le Sergio Milia
Assessore Pubblica Istruzione Regione Sardegna
LORO SEDI

Oggetto: Piano Triennale degli interventi di promozione e valorizzazione della lingua sarda per il 2011/2013.

Magnifico Rettore,

ho volutamente fatto trascorrere del tempo nel dare risposta alla nota dell’agosto scorso; infatti confermo tutta la mia preoccupazione e perplessità per il blocco totale che a tutt’oggi registro per quel che riguarda l’insegnamento della lingua sarda e dei rapporti con l’assessorato.

E’ necessario evidenziare, che l’atteso incontro da Lei annunziato per il 5 settembre u.s. a Sassari, pare non abbia sortito alcun effetto, appalesando un progetto non concretamente valutabile, mentre si registra un freno nei lavori dell’ufficio della lingua sarda presso l’assessorato competente.

Mi permetta, altresì, farLe notare che non è mio costume pubblicare la mia corrispondenza di qualunque tenore, ma l’appunto rivoltomi sarebbe stato più opportuno orientarlo a qualche Suo collaboratore, giacchè la prima lettera a me indirizza è stata con sorpresa pubblicata in un blog della sinistra sarda con grande risalto.

Tuttavia, penso che sia stato un bene rendere pubblico e trasparente il dibattito sulla questione dell’applicazione delle linee guida definite nel Piano Triennale 2008/2010 sulla lingua sarda; anche perché con la pubblicazione del bando dell’Università di Cagliari che scade il 17 ottobre p.v., vengono ad appalesarsi alcune diversità applicative fra le università. Infatti l’Ateneo Cagliaritano permetterà l’inizio dei corsi recependo le linee regionali in materia, e programmando la lingua sarda veicolare non solo nei laboratori ma al 50% nelle lezioni dirette; ciò sarà la migliore dimostrazione che molte posizioni sinora assunte dall’Università di Sassari potrebbero essere interpretate come strumentali e politiche.

Appare ben chiaro che tali affermazioni non cadono “su un terreno squisitamente scientifico e glottolodidattico con l’Università di Sassari”, bensì su posizioni di indirizzo politico che pretendono di affrancare la lingua sarda da una congerie di posizioni, che ne minano un percorso che virtualmente porti definitivamente la lingua sarda alla parità con la lingua italiana nel territorio della nostra Sardegna.

Tralascio, ovviamente, i riferimenti a tutte le valutazioni socio antropologiche che giustificano un modo di porsi che però, non è quello di cui hanno bisogno i Sardi e la Sardegna; infatti anche il richiamo dell’utilizzo della lingua italiana nella corrispondenza potrebbe opportunamente far aprire una riflessione, e considerare come sia stato disdicevole il comportamento di molti studiosi nei confronti dell’unificazione linguistica atta ad essere usata per gli atti pubblici amministrativi, pur consentendo l’ampio utilizzo di tutti i dialetti locali. A dimostrazione degli errori commessi, mi sia consentito citare l’esempio catalano che ha strutturato un centinaio di dialetti presenti in quella regione unificandoli in una lingua ufficiale.

Non pretendo, ne ho mai preteso di possedere i necessari strumenti scientifici appannaggio esclusivo del mondo accademico, ma come rappresentante del Popolo Sardo e delle sue istanze identitarie, linguistiche e culturali, mi propongo esclusivamente di sollecitare l’applicazione degli indirizzi democraticamente approvati dalla Regione Autonoma della Sardegna. Regione, è bene ricordare, sulla quale insistono le Università di Sassari e Cagliari, valutando ciò cosa di non secondaria importanza nelle istanze culturali e di sviluppo, oltreché per il rilevante rapporto tra Istituzioni e quello intrinseco intercorrente fra Università, Popolo e Territorio. La ringrazio, inoltre, di avermi inviato la nota del Prof. Vincenzo Orioles dell’Università di Udine che sicuramente mi arricchisce e mi offre spunti sul metodo, ma mi conferma che nel merito è certamente lontana dall’applicazione di una giusta Koinè identificativa del Popolo Sardo.

In conclusione spero vivamente che l’Università di Sassari affronti con la giusta apertura e disponibilità le questioni in campo sull’insegnamento e sulla veicolarizzazione della lingua sarda.

Sono certo che la Sua sensibilità e la Sua preziosa collaborazione con l’apporto scientifico della Sua Università produrrà proficui risultati nella direzione auspicata di un netto ricupero identitario di cui la lingua è base e fondamento.

Mi consenta di salutarLa prima che lasci l’incarico di Presidente dell’VIII Commissione del Consiglio Regionale, perché giunto alla scadenza di metà legislatura, ma Le assicuro che sarà mia premura seguire con attenzione tutti gli aspetti intercorrenti fra la Regione Autonoma della Sardegna e il mondo della Scuola e dell’Università, e ciò lo farò con una curata e puntuale applicazione.

Nel manifestarLe la stima e l’amicizia che da molto tempo ormai ci lega, voglia gradire le più vive cordialità.

Attilio Dedoni

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